Differenza tra parcheggi meccanizzati e a rampa: qual è la soluzione più adatta?
Una nuova generazione di parcheggi
Nelle città di tutto il mondo si stanno diffondendo soluzioni di parcheggi automatici e meccanici. I vantaggi della realizzazione di simili infrastrutture sono molteplici.
La tecnologia ha aperto la strada a una concezione nuova dell’autorimessa, fondata su pilastri quali il minore impatto ambientale e la riduzione della quantità di materiali necessaria alle opere di contenimento, i bassi costi di cantierizzazione e l’alta velocità di esecuzione, la volumetria ridotta a parità di numero di posti auto e, da ultimo ma non meno importante, il miglioramento generale della qualità ambientale locale.
La normativa risalente al 1989, la cosiddetta legge Tognoli, cercando di dare un’efficace risposta al problema parcheggi causato dal sovraffollamento automobilistico, autorizzò i proprietari di immobili a “realizzare, nel sottosuolo di essi, ovvero nei locali siti al pianterreno dei fabbricati, parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari.” Ai comuni, inoltre, fu concesso di “prevedere nell’ambito del programma urbano la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati, su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse.”
Tale decreto incoraggia soluzioni di questo tipo. Sono sufficienti seminterrati piuttosto piccoli per inserire una rimessa automatizzata: basta uno spazio di 8×8 metri. Considerevole pregio di queste strutture è la loro flessibilità. I parcheggi meccanici interrati si adattano a ogni esigenza e peculiarità del lotto specifico. Questa non è che una differenza tra parcheggi meccanizzati e a rampa, la principale, ve ne sono però anche altre.
Parcheggio a rampa o automatizzato?
Prima di evidenziare ulteriori differenze tra il parcheggio a rampa e quello meccanizzato, vediamo che cosa si intenda con queste terminologie.
Parcheggio a rampa
Pensiamo a un parcheggio a rampa. Ci viene in mente una infrastruttura voluminosa che necessiti di ampi spazi. Il suo impatto ambientale e visivo è notevole. In città, e nei grandi plessi commerciali, aree di sosta di questo tipo sono molto diffuse. La differenza tra questa concezione e quella di parcheggi meccanizzati (talvolta anche definiti meccanici) o parcheggi automatici è considerevole. Questi ultimi sfruttano sistemi tecnologici che negli stalli a rampa non sono previsti.
Quando parliamo di automazione per il parcheggio, vi è una ulteriore differenza da rimarcare.
Parcheggi meccanizzati
Generalmente, un parcheggio meccanizzato o meccanico è consigliato per spazi più contenuti. Si tratta di aree sviluppate in verticale, per la sosta di un solo veicolo o pochi di più, traslati dalla superficie a un piano interrato. Può comprendere soltanto un montauto per disporre le vetture o l’aggiunta di una una piazzola che dia modo al veicolo di muoversi sopra di essa. È la soluzione ideale per parcheggi medio-piccoli, localizzati in scantinati, cortili o giardini. Consta di un singolo dispositivo meccanico: raddoppiatore singolo, a batteria, montauto, impianto a fungo o a scomparsa.
Parcheggi automatizzati
Quando si devono sistemare tante auto è consigliabile installare un parcheggio automatizzato. Questi sistemi si suddividono in tre categorie:
- gli impianti con spostamenti verticali si compongono di un ascensore per automobili che posiziona le vetture muovendosi verso l’alto e verso il basso, posteggiandole sul primo vano disponibile. Visivamente, compie la stessa operazione dell’addetto che ripone merci sugli scaffali;
- quelli a trasloelevatore, simili ai precedenti, fanno uso di una torre traslante che si sposta in orizzontale su binario, a bordo della quale sale e scende un elevatore. È lo stesso sistema che trasporta le auto e poi le solleva, al fine di parcheggiarle su uno stallo libero. L’automazione è, in questo caso, più snella ed efficiente;
- i sistemi a elevatore rotante utilizzano un piatto rotante per depositare e ritirare le vetture dalle aree di sosta. Ciò ottimizza ancor più lo spazio, consentendo di memorizzare un numero elevato di vetture in uno spazio contenuto, sfruttando la rotazione del piatto.
Si può pensare a un parcheggio automatizzato come a un ampio contenitore, all’interno del quale si collocano non solo le automobili in sosta, bensì anche l’intero apparato necessario alla loro movimentazione. La realizzazione di queste aree comprende opere civili, impiantistiche e di finitura, generalmente portate avanti assieme. I tempi dipendono dalla dimensione dell’area e dal numero di posti auto. Sistemi di questo tipo sono particolarmente indicati in presenza di parcheggi medio-grandi.
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La scelta più vantaggiosa
Chiarito che cosa sono i parcheggi meccanizzati e quelli automatizzati, vediamo ora che cosa li differenzia da uno stallo a rampa convenzionale.
Optando per un sistema meccanico potrai rinunciare alla rampa elicoidale, o quella in pendenza, all’interno del parcheggio. Al loro posto potrai collocare altri stalli. A parità di volume, un’area meccanizzata conterrà numerosi mezzi in più: in alcuni casi sarà possibile guadagnare persino il 40% di spazio! Ciò implica la possibilità di installare parcheggi automatizzati anche in aree ristrette per un sistema a rampa, o dovunque siano presenti vincoli che non ne consentano l’innalzamento, come centri storici o aree sotto tutela.
Altra differenza tra lotti con rampa e parcheggi automatici o meccanizzati è la minore necessità di profondità di scavo. Tale aspetto può sembrare marginale ma in realtà comporta non solo un risparmio di denaro per chi si faccia carico dei lavori, bensì anche una maggiore stabilità dell’edificio, in quanto la falda sottostante non sarà intaccata. Trattandosi di cantieri meno invasivi, il tempo necessario a concludere le opere sarà inferiore.
Vi è poi una cospicua lista di vantaggi per l’automobilista. In primo luogo la comodità: un parcheggio meccanizzato non comporta difficoltà di manovra dietro al volante: sarà il sistema a parcheggiare per te, in maniera sicura e a motore spento. Non si libereranno emissioni di alcun tipo per posteggiare, poiché l’auto sarà di fatto già ferma e a muoverla penserà il traslatore, che non produce inquinamento ambientale né acustico. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a una bella differenza.
Se ti interessa la possibilità di installare un sistema di questo genere all’interno della tua proprietà e desideri informarti, rivolgiti oggi alle maestranze di Svecom Elevator.
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